Parte la progettazione di fattibilità tecnico economica
Il processo di riqualificazione dei waterfront delle aree portuali di Venezia e di Chioggia è pronto a partire. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, completate le verifiche documentali, ha aggiudicato, in brevissimo tempo e in via definitiva, l’incarico di progettazione di fattibilità tecnico economica al raggruppamento guidato da Arup Italia Srl.
Composto da Cecchetto&Associati Srl, PROAP Lda e da Arup Spain, il raggruppamento è risultato vincitore della gara internazionale alla quale hanno partecipato 12 tra i migliori studi del panorama nazionale e internazionale. Il gruppo di lavoro aggiudicatario è formato da esperti in diverse discipline e specialità con background ed esperienze nazionali, internazionali ma anche locali e vedrà all’opera ulteriori importanti consulenti su temi specialistici integrativi.
“Il progetto che andremo realizzare è espressione di esigenze portuali nuove e della volontà di integrare e far convivere perfettamente queste esigenze con la dimensione portuale alla quale siamo da sempre abituati – commenta il presidente dell’AdSPMAS Di Blasio- nei nostri waterfront a Chioggia e a Venezia le attività portuali sono quanto mai vive, in continua evoluzione e alla ricerca di un rinnovato rapporto con le attività urbane con le quali interagiscono direttamente o visivamente. La riqualificazione che stiamo per avviare rispecchierà un rapporto più attento a porre in sinergia l’operatività e l’uso delle banchine, degli edifici e degli spazi portuali con la quotidianità della vita cittadina legata alle altre attività lavorative, allo studio, allo svago e alla residenza. Tutto questo è potuto accadere e potrà accadere solo grazie al costante dialogo con le istituzioni cittadine e proseguendo quel lavoro di apertura del porto alla città che ci sta consentendo di accogliere le tante iniziative in essere a livello comunitario”.
L’Autorità di Sistema Portuale ha coinvolto attivamente l’Università IUAV nella definizione degli indirizzi di progettazione da porre a gara e una commissione giudicatrice, costituita da figure professionali di formazione differente tra loro e di altissimo livello professionale, in grado di valutare i molteplici aspetti implicati nella progettazione. La commissione, presieduta dal professor Fabio Russo, membro esperto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nonché professore dell’Università La Sapienza di Roma, è stata composta dall’architetto Anna Buzzacchi, Responsabile Dipartimento Patrimonio culturale, ambiente e sostenibilità del Consiglio Nazionale degli Architetti, indicata dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Venezia, e dall’ingegnere Marco D’Elia, Direttore Infrastrutture e trasporti Regione del Veneto, incaricato dall’Ordine degli Ingegneri di Venezia.
Le aree che saranno oggetto del progetto di fattibilità tecnica ed economica sono, per Venezia, quelle lato banchina comprese tra S. Andrea e S. Basilio, per un totale di 17 ettari e, per Chioggia, quelle dell’area Saloni e via Maestri del Lavoro, circa 13 ettari. Per la realizzazione dei lavori di riqualificazione dei due waterfront si è stimato un fabbisogno di circa 120 milioni di euro ma ora i progettisti incaricati avranno 180 giorni per disegnare la loro proposta avviando fin da subito, insieme all’Autorità di Sistema Portuale, incontri tecnici e di condivisione con gli operatori portuali, gli enti territoriali e le due città. Nel corso della progettazione, sempre attraverso il dialogo col territorio, si dovranno anche definire le funzioni che troveranno posto nelle aree e quelle non più compatibili con gli sviluppi previsti, per le quali si formuleranno delle ipotesi di ricollocazione. Verrà inoltre posta la massima attenzione al fine di garantire continuità alle attività in essere di trasporto, di servizio alla città, agli uffici e agli utilizzatori di spazi assegnati al parcheggio delle auto, coinvolgendo i singoli concessionari.
“Il risultato – conclude Di Blasio- dovrà essere un masterplan complessivo, che potrà prevedere sia micro-interventi che grandi opere, realizzabile per lotti indipendenti. Un disegno unitario di qualità che demolisca anche il concetto di recinto portuale, creando uno spazio urbano attrattivo ricco di potenzialità funzionali, sociali, produttive connesse sia al ruolo del porto che alle attività ordinarie della città. Uno spazio dinamico che sappia accogliere il susseguirsi, l’alternarsi o mescolarsi di una domanda e di flussi di natura diversa sia nell’arco della stessa giornata che nel corso delle stagioni”.