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A Marghera la prima edizione di Breakbulk Italy, business meeting organizzato da Shipping Italy con il supporto dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale

Grande successo per la prima edizione di Breakbulk Italy, il business meeting organizzato da Shipping Italy presso la Venezia Heritage Tower lo scorso 18 ottobre, patrocinato da Animp e Assiterminal e con il supporto dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, che ha visto circa 250 professionisti del comparto Breakbulk confrontarsi sui temi di più stretta attualità riguardanti le spedizioni di macchinari, impiantistica, project cargo e merci varie.

Il ‘faccia a faccia’ fra domanda e offerta di spedizioni e logistica di carichi break bulk e project cargo ha visto Luca Edallo (Saipem), Paolo Fedeli (Belleli Energy Cpe e Associazione Italiana Pressure Equipment), David Bernardi (Fincantieri), Antonio Piga (Ansaldo Energia), Bruno Bianchi (Sofinter), Paolo Maffeis (Siad), Alessandro Fiorani (Danieli & C. Officine Meccaniche) oltre a Massimo Naldini (Integra Excellence) nel primo panel, mentre a cercare di fornire risposte ci hanno pensato Paolo Cornetto (F2i Holding Portuale), Carlo Montaperto (Boriani), Enrico Salvatico (Animp e Studio Legale Mordiglia), Matteo Fortuna (Bbc Chartering Genoa), Marco Zollia (Trieste Marine Terminal), Bruno Savio (Interporto Rivers Venezia) e Luca Abatello (Circle).

Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale ha aperto i lavori illustrando i punti di forza dei porti di Venezia e Chioggia che possono contare su 250 km di vie stradali di accesso senza barriere, l’idrovia fino a Mantova e Cremona e un sistema infrastrutturale con impianti di produzione, assemblaggio e logistica il tutto a pochi metri dalle banchine d’imbarco per il trasporto via mare.

Sette rappresentanti della domanda di spedizioni di macchinari, impianti, carichi break bulk e project cargo si sono confrontati con altrettanti rappresentanti dell’offerta, ovvero spedizionieri, terminalisti portuali e fornitori di servizi logistici. Il risultato emerso è stato un proficuo momento di collaborazione e condivisione su alcuni dei temi di maggiore attualità, sulle criticità e sulle opportunità che i trasporti di carichi non unitizzati hanno affrontato nel recente passato e avranno di fronte a sé nel prossimo futuro.

Al titolo del Business Meeting, “Cosa serve al mercato delle merci varie e dei project cargo in Italia?”, hanno cercato di dare risposta i caricatori intervenuti al panel mentre i rappresentanti dell’offerta di servizi portuali, di trasporto e movimentazione di carichi break bulk a loro volta hanno messo sul piatto della discussione le proprie proposte e novità per migliorare la logistica dei carichi heavy lift, project cargo o comunque non unitizzati.

Fra i tanti spunti emersi spiccano la proposta di un corridoio industriale per garantire la logistica in export dei macchinari e degli impianti prodotto in Nord Italia, un maggiore sfruttamento del trasporto fluviale anche attraverso politiche di incentivo, una mappa delle infrastrutture e delle vie di trasporto adatte al transito di trasporti eccezionali, banchine portuali equipaggiate con equipment in grado di movimentare carichi sempre più grandi e pesanti, una crescente tendenza alla modularizzazione dei progetti industriali, sempre più imbarchi ro-ro e non solo lo-lo, un progressivo avvicinamento delle fasi di assemblaggio a filo di banchina o comunque a ridosso dei porti, certezze e maggiore rapidità nell’ottenimento dei permessi per i trasporti oltre le 108 tonnellate di peso, navi adatte alla crescente domanda di trasporti e lavori offshore, condizioni infrastrutturali che consentano di sfruttare maggiormente anche il trasporto ferroviario.

 

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