Dal dibattito, incentrato sulla governance portuale, sulla natura giuridica delle AdSP e sul PNRR, è emerso come, a quasi trent’anni dalla riforma della l. 84/94 e s.m.i. il sistema portuale italiano abbia di fronte sfide importanti a livello globale, da affrontare anche attraverso una riflessione sulla natura giuridica delle Autorità.
In questo senso il Presidente Di Blasio, richiamando la necessità di ragionare su una governance della portualità in grado di rispondere alle citate sfide globali, ha voluto porre l’accento sulla migliore strategia da adottare per raggiungere tale risultato. In sostanza, il sistema portuale italiano si trova a dover scegliere se intraprendere un percorso di revisione della governance mantenendo l’attuale sistema e lavorando sulla estensione del concetto di “ordinamento speciale” proprio dell’assetto vigente oppure ipotizzare la costruzione di un nuovo modello di governance, studiando fra le altre opzioni anche a quella delle S.p.a. pubbliche, i cui effetti vanno valutati attentamente e preventivamente attraverso un impact assessment della regolazione che vada seriamente a considerare le conseguenze dei vari scenari ipotizzabili.
Secondo il Presidente dell’AdSP MAS – stante il fatto che ad oggi non si può replicare sic et simpliciter una struttura portuale identica a quelle, anche di interesse, operanti in altri Paesi europei – risulta prioritario lavorare sulla standardizzazione dei processi e sulla semplificazione a livello nazionale dei procedimenti amministrativi per garantire ai porti di poter esprimere pienamente le proprie potenzialità. In secondo luogo risulta necessario effettuare, in sede di ASSOPORTI, un assessment congiunto circa le possibili opzioni di governance dei porti e valutare così gli effetti della posizione della Commissione Europea sui vari porti circa l’abolizione per le AdSP italiane dell’esenzione dal pagamento delle imposte (Ires).